Intollerabile.

L’Associazione la Quercia non manca all’appello di quanti in questi giorni hanno espresso la propria solidarietà alla CGIL Nazionale. Questo il testo della lettera, a firma del Presidente, inoltrata ai vertici locali, regionali e nazionali:

Alla CGIL Nazionale

Alla CGIL Regionale

Alla CGIL SIENA

Compagne e Compagni carissimi, con grandissimo sdegno abbiamo assistito sabato scorso al violento assalto, condotto da mani fasciste, alla vostra sede nazionale.

Tale assalto non era diretto ai simboli e ai luoghi del potere dello Stato, ma l’attenzione era rivolta verso uno dei simboli del mondo del lavoro; il luogo simbolo per tutti i lavoratori e i pensionati iscritti a quel sindacato, ma non solo a loro.

Un gesto che ci riporta agli anni bui delle squadracce fasciste e dei vili attacchi orchestrati per intimidire e far tacere la democrazia nel nostro paese.

A nome della nostra Associazione, che si pone nel suo piccolo nell’alveo della promozione continua dei valori della sinistra e dell’antifascismo nel nostro pur limitato ambito provinciale, sentiamo il dovere e l’urgenza di schierarci anche noi dalla vostra parte, riaffermando col nostro lavoro di custodi di archivi di lotte operaie e contadine il ruolo di fondamentale importanza che sindacati e partiti hanno saputo svolgere nella lotta continua per l’affermazione di diritti e dignità per tutti i lavoratori.


Vi giunga, quindi, la mia personale solidarietà, unita a quella di tutti coloro che, anche attraverso l’Associazione La Quercia, hanno continuato e continueranno a impegnarsi nel solco della lotta ad ogni fascismo e alle sue macabre riedizioni.
Un caloroso abbraccio

Tiziano Scarpelli

Presidente Associazione la Quercia – Siena

Assemblea dei Soci 28 luglio 2021

È convocata il 28 luglio in seconda convocazione, alle ore 17,30presso il Circolo ARCI di S. Andrea a Montecchio g.c. (Siena – Strada Grossetana, 55 – S. Andrea) l’Assemblea Ordinaria dei Soci dell’Associazione La Quercia, per discutere e approvare il seguente ordine del giorno:

1) Comunicazioni del Presidente;
2) Bilancio consuntivo al 31.12.2020 – approvazione con certificazione L. 3/2019;
3) Piano triennale di indirizzo e di mandato 2021 – 2023 e rendiconto del Piano precedente
(vedi allegato);
4) Varie ed eventuali.

100 anni del PCI: 21 gennaio 1921/2021

Anche l’Associazione la Quercia – Siena si prepara a partecipare attivamente al calendario nazionale di iniziative a ricordo e testimonianza di quel giorno in cui a Livorno maturarono le premesse per la nascita del Partito Comunista Italiano. 

Per contribuire in maniera costruttiva e non meramente celebrativa, abbiamo organizzato un evento on line nel quale sarà presentato il lavoro svolto fin qui di catalogazione dei fondi dell’archivio del PCI senese. Il catalogo del Fondo archivistico del PCI senese è da oggi disponibile on line nella sezione  Archivi del P.C.I. dell’Istituto Gramsci. Si tratta di un passaggio molto importante, poiché d’ora in poi il catalogo diventa finalmente disponibile per la ricerca e la libera consultazione.Un lavoro che sarà utile a ricercatori e studiosi che vogliano approfondire storia e dinamiche del PCI della nostra provincia.

 Questa la scaletta degli interventi:

Giovedì 21 gennaio 2021 alle ore 17

Il PCI senese: ecco l’archivio!

Introduce: Tiziano Scarpelli – Presidente Associazione la Quercia – Siena 

Interventi:

Stefano Moscadelli – docente di Archivistica UNISI 

Alessandro Orlandini – già Presidente ASMOS 

Luigi Berlinguer – onorevole 

L’incontro verrà trasmesso in diretta on line sulla pagina Facebook di Tvedo Web Tv: https://www.facebook.com/tvedo.tv

Per conoscere tutte le iniziative in cantiere per i 100 anni del PCI puoi scaricare qui il programma :

il nostro Calendario: 1 Dicembre

Montgomery, Alabama, 1° dicembre 1955: terminata la giornata lavorativa, la quarantaduenne Rosa Parks, di pelle nera e di professione sarta, prende l’autobus 2857, diretta a casa. Si siede in una fila centrale, ma quando dopo poche fermate sale un passeggero bianco, il conducente le chiede di alzarsi per lasciargli il posto, come impongono le regole.

«Dicono sempre che non ho ceduto il posto perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente, non più di quanto lo fossi di solito alla fine di una giornata di lavoro […]. No, l’unica cosa di cui ero stanca era subire».

Il conducente fermò il veicolo e chiamò due agenti di polizia per risolvere la questione: Rosa Parks fu arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine che obbligavano le persone di colore a cedere il proprio posto ai bianchi nel settore comune, quando nel settore riservato ai bianchi non vi erano posti disponibili.

La scultura di Rosa Park nello storico autobus custodito nel National Civil Rights Museum idi Memphis.

Quella notte, cinquanta leader della comunità afroamericana guidati da un pastore protestante, Martin Luther King, si riunirono per decidere le azioni da intraprendere per reagire all’accaduto, mentre già avevano avuto luogo le prime reazioni violente. Il giorno successivo incominciò il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, protesta che durò per 381 giorni; dozzine di pullman rimasero fermi per mesi finché non venne rimossa la legge che legalizzava la segregazione. Questi eventi diedero inizio a numerose altre proteste in molte parti del paese. Lo stesso King scrisse sull’episodio descrivendolo come «l’espressione individuale di una bramosia infinita di dignità umana e libertà», aggiunse che Rosa «rimase seduta a quel posto in nome dei soprusi accumulati giorno dopo giorno e della sconfinata aspirazione delle generazioni future».

Nel 1956 il caso di Rosa Parks arrivò alla Corte Suprema degli Stati Uniti, che decretò, all’unanimità, incostituzionale la segregazione sui pullman pubblici dell’Alabama. Da quel momento, Rosa Parks diventò un’icona del movimento per i diritti civili.

Nel 1865, a conclusione della guerra civile americana, gli Stati Uniti aboliscono la schiavitù. Seguono altri provvedimenti che tendono a garantire diritti civili per gli afroamericani e la loro integrazione nella società. Ma dagli anni ’80 si scatena la reazione dei razzisti bianchi e in molti Stati del sud vengono approvate leggi locali che limitano questi diritti, compreso quello di voto, e introducono una rigida segregazione razziale. Un quadro normativo che rimane pressoché inalterato fino alla metà del Novecento, mentre le disparità sociali ed economiche tra bianchi e neri crescono. Ma, dopo la Seconda Guerra Mondiale, le associazioni per i diritti civili degli afroamericani intensificano il loro attivismo.

Il 13 dicembre 1956 la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiara incostituzionale la segregazione sugli autobus dell’Alabama. Questa vittoria apre la strada a un decennio di intense battaglie per i diritti civili, sempre all’insegna della non violenza, che culminano, nel 1964 e nel 1965, con l’approvazione di due leggi che garantiscono la fine della segregazione razziale e il pieno diritto di voto agli afroamericani. La questione afroamericana è sempre stata la spina nel fianco degli Stati Uniti d’America, il lato oscuro che ha accompagnato la crescita della più grande democrazia occidentale.

Guarda lo speciale su Raiplay: https://www.raiplay.it/video/2020/01/Passato-e-Presente—Rosa-Parks-ecd81115-251e-4073-ac94-c2161c2986d4.html

il nostro Calendario: 1 Dicembre

Montgomery, Alabama, 1° dicembre 1955: terminata la giornata lavorativa, la quarantaduenne Rosa Parks, di pelle nera e di professione sarta, prende l’autobus 2857, diretta a casa. Si siede in una fila centrale, ma quando dopo poche fermate sale un passeggero bianco, il conducente le chiede di alzarsi per lasciargli il posto, come impongono le regole.

La scultura di Rosa Park nello storico autobus custodito nel National Civil Rights Museum idi Memphis.

«Dicono sempre che non ho ceduto il posto perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente, non più di quanto lo fossi di solito alla fine di una giornata di lavoro […]. No, l’unica cosa di cui ero stanca era subire».

Il conducente fermò il veicolo e chiamò due agenti di polizia per risolvere la questione: Rosa Parks fu arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine che obbligavano le persone di colore a cedere il proprio posto ai bianchi nel settore comune, quando nel settore riservato ai bianchi non vi erano posti disponibili.

Quella notte, cinquanta leader della comunità afroamericana guidati da un pastore protestante, Martin Luther King, si riunirono per decidere le azioni da intraprendere per reagire all’accaduto, mentre già avevano avuto luogo le prime reazioni violente. Il giorno successivo incominciò il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, protesta che durò per 381 giorni; dozzine di pullman rimasero fermi per mesi finché non venne rimossa la legge che legalizzava la segregazione. Questi eventi diedero inizio a numerose altre proteste in molte parti del paese. Lo stesso King scrisse sull’episodio descrivendolo come «l’espressione individuale di una bramosia infinita di dignità umana e libertà», aggiunse che Rosa «rimase seduta a quel posto in nome dei soprusi accumulati giorno dopo giorno e della sconfinata aspirazione delle generazioni future».

Nel 1956 il caso di Rosa Parks arrivò alla Corte Suprema degli Stati Uniti, che decretò, all’unanimità, incostituzionale la segregazione sui pullman pubblici dell’Alabama. Da quel momento, Rosa Parks diventò un’icona del movimento per i diritti civili.

Nel 1865, a conclusione della guerra civile americana, gli Stati Uniti aboliscono la schiavitù. Seguono altri provvedimenti che tendono a garantire diritti civili per gli afroamericani e la loro integrazione nella società. Ma dagli anni ’80 si scatena la reazione dei razzisti bianchi e in molti Stati del sud vengono approvate leggi locali che limitano questi diritti, compreso quello di voto, e introducono una rigida segregazione razziale. Un quadro normativo che rimane pressoché inalterato fino alla metà del Novecento, mentre le disparità sociali ed economiche tra bianchi e neri crescono. Ma, dopo la Seconda Guerra Mondiale, le associazioni per i diritti civili degli afroamericani intensificano il loro attivismo.

Il 13 dicembre 1956 la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiara incostituzionale la segregazione sugli autobus dell’Alabama. Questa vittoria apre la strada a un decennio di intense battaglie per i diritti civili, sempre all’insegna della non violenza, che culminano, nel 1964 e nel 1965, con l’approvazione di due leggi che garantiscono la fine della segregazione razziale e il pieno diritto di voto agli afroamericani. La questione afroamericana è sempre stata la spina nel fianco degli Stati Uniti d’America, il lato oscuro che ha accompagnato la crescita della più grande democrazia occidentale.

Guarda lo speciale su Raiplay: https://www.raiplay.it/video/2020/01/Passato-e-Presente—Rosa-Parks-ecd81115-251e-4073-ac94-c2161c2986d4.html

Addio a Francesco Nerli

Si è spento all’età di 72 anni Francesco Nerli. Aveva iniziato da ragazzo a coltivare la passione per la politica: nel Sessantotto era alla testa del movimento studentesco a Siena. Aveva ricoperto molte cariche all’interno del sindacato Cgil (come segretario territoriale della Fiom e della stagione unitaria nella Flm, come leader nazionale della Fillea e come dirigente della direzione nazionale Cgil Cisl Uil) così come nel Partito comunista (Segretario della Federazione Provinciale di Siena dal 1983, poi viene eletto Deputato nel 1987, quindi Senatore nel 1992).

Questo è il testo del telegramma che abbiamo inviato alla sua famiglia:

Addolorati per la scomparsa di Francesco, ricordando i lunghi anni di militanza politica vissuti insieme, sentiamo il bisogno di porgervi le nostre più sentite condoglianze a nome personale e della Associazione culturale La Quercia di Siena. – Tiziano Scarpelli, Franco Cigna, Pierluigi Marrucci